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lunedì 8 ottobre 2012

”VOI” Volontari per l’Italia Obiettivo Sicilia PROGRAMMA ELETTORALE


Il mio punto di partenza è – e non poteva che essere – l'amore infinito per la nostra terra. Un'analisi storica, politica ed economica e il confronto con i Siciliani che incontro da tempo
mi hanno portata a stilare il seguente programma. Pochi punti, apparentemente semplici, ma che io ritengo di fondamentale importanza per la realizzazione del mio sogno: restituire ai nostri figli quel futuro che la malapolitica ha rubato loro.

1. La difesa, l’applicazione ed il potenziamento dello Statuto Regionale Siciliano
La maggiore risorsa politico‐istituzionale di cui la Sicilia attualmente dispone è rappresentata dalla forma speciale di Autonomia di cui gode, in funzione dello Statuto Speciale. Mediante la concreta applicazione del proprio Statuto Regionale, la Sicilia avrebbe la possibilità di disporre di risorse e di leve operative che, se correttamente utilizzate, contribuirebbero a rilanciare l’economia e a ridurre la disoccupazione.
Condizione indispensabile per il funzionamento dello Statuto Regionale è il ripristino dell’Alta Corte di Giustizia, prevista dagli artt. 24‐30, quale unico Organo paritetico istituzionale deputato a dirimere le controversie Stato‐Regione.
Tale Organo è stato reso inoperante dalla Corte Costituzionale, che non ha tenuto conto della "natura pattizia" dello Statuto, con il pretesto dell’ unicità della giurisdizione costituzionale.
Ripristinare l'Alta Corte permetterebbe alla Sicilia di tornare a disporre di quelle attribuzioni e preziose risorse finanziarie da decenni sottratte dallo Stato, come le imposte di fabbricazione sui prodotti siciliani, il gettito tributario relativo alle imposte pagate da imprese che operano in Sicilia, ma hanno sede legale fuori dall'Isola  come nel caso delle aziende petrolifere il Fondo di Solidarietà Nazionale, il diritto di ricevere direttamente, e quindi di disporne con immediatezza, delle somme relative alle entrate tributarie
Dalla integrale attuazione dello Statuto Speciale, in sintesi, deriverebbero alla Sicilia e ai Siciliani notevoli benefici economici e sociali. Citerò soltanto la possibilità di attivare gli strumenti necessari per il ripristino della legalità e della giustizia nel territorio (prevista dall'art.31 dello Statuto), la capacità di autofinanziarsi, di creare infrastrutture e di riequilibrare gli oneri fiscali (artt.36.37e 38)e infine la possibilità di ottenere tariffe adeguate all'esigenze dei Siciliani in materia di trasporti(art.22)


2. La riforma agraria e la defiscalizzazione del comparto agroalimentare
La globalizzazione è, a parer mio, una delle maggiori cause della crisi che stiamo vivendo. La Sicilia è una terra a vocazione agricola ma, volutamente, pian piano, negli anni è stato studiato il sistema per derubarci anche di quel poco che potevamo produrre.
Sarà indispensabile attuare un programma di protezione dei prodotti tipici siciliani in ogni settore, incentivando le agricolture biologiche, e trasformare la Sicilia in una “Isola biologica”, in cui ogni prodotto alimentare sia somministrato a residenti e turisti sotto la garanzia della massima genuinità.
Indispensabile sarà anche eliminare il “corridoio verde”, che ha consentito ai paesi del terzo mondo, africani e asiatici, di esportare in Sicilia prodotti meno genuini e comunque non controllati, così annientando l’economia agricola regionale e meridionale.
Occorrerà anche affrontare, per una definitiva risoluzione, le problematiche delle quote latte e del tonno rosso, che penalizzano agricoltori e pescatori, favorendo l’imprenditoria straniera a danno di quella regionale;


3. Turismo, Beni culturali e Aeroporti: un piano di sviluppo turistico che parta dal nostro patrimonio artistico e naturale e passi per le necessarie infrastrutture
La Sicilia, memoria di tutte le civiltà  perché terra di conquista nei millenni, deve essere il quadro vivente del passato.
Di conseguenza, il nostro lavoro dovrà essere quello di presentare al meglio tutti i siti archeologici e beni culturali presenti solo in Sicilia, offrendo a coloro che sceglieranno di immergersi nella storia infrastrutture, aeroporti e ricettività albeghiera adeguata, tutto a costi accessibili e con una gestione inappuntabile.
L’impegno è quello a varare un programma di sviluppo turistico, rivedendo i piani regolatori, destinare ad aree turistico‐alberghiere le aree ambigue, pubbliche o private, incentivando fiscalmente gli investitori privati, italiani o stranieri che siano. Interventi mirati a valorizzare la specificità di ogni territorio e della sua ricettività, ci faranno raggiungere, in tempi brevi, l’obiettivo di almeno 100 milioni di turisti all’anno, a costo zero.
La Sicilia, in quanto nucleo del Mediterraneo per cui transitano tutte le merci destinate all’Europa, dovrà essere munita di porti ed interporti per rilevare le merci e quindi trasportarle a destinazione, creando cosi migliaia di posti di lavoro ed incassando pedaggi e tasse relative.
Il piano porti, inoltre, sara’ rivolto a potenziare i porti esistenti, a crearne altri per potenziare il trasporto di merci e persone nell’area del Mediterraneo ed oltre, fino all’estremo Oriente.
L’ampliamento ed il potenziamento del porto di Augusta saranno prioritari.


4. La nuova Sicilia
La mia idea portante è quella di imporre la nuova immagine di un Sicilia produttiva, lontana da ogni forma di assistenzialismo e parassitismo, alla ricerca (fruttosa) di una operosità interna e della piena occupazione dei Siciliani.
Voglio avviare un processo che trasformi la Sicilia nell’Isola della pace, al fine di restituire all’Isola la sua naturale vocazione universale e la sua propensione alla solidarietà, alla integrazione e alla tolleranza verso tutti i popoli, di ogni fede religiosa, onde realizzarvi un “Centro mondiale di mediazione e cooperazione internazionale”, in cui dibattere e risolvere ogni controversia con il metodo della “pace preventiva”.
Sarà necessario valorizzare l’identità e l’appartenenza siciliana, con scuole di formazione regionali e con investimenti culturali specifici, con tutela e promozione della lingua siciliana;
La nuova Sicilia esalterà le relazioni con i Siciliani nel mondo, attraverso il riconoscimento delle Comunità Siciliane in tutti gli Stati, che si sono prodotte a seguito di una vera e propria diaspora verificatasi dopo l’annessione del 1860, che, dopo un’attenta rivisitazione storica, non può essere più considerata come un evento positivo per l’unità d’Italia, ma inizio del decadimento del Sud.
Sarà indispensabile prevedere una efficace politica dei trasporti, con collegamenti moderni e veloci fra la Sicilia e il Mondo, e fra gli attuali capoluoghi di provincia, con adeguati servizi e strutture logistiche e fruizione gratuita dell’utilizzo della rete autostradale siciliana.
Saranno costituiti Consorzi per le Aree di Sviluppo Industriale nelle diverse province, funzionali al loro sviluppo economico, il cui coordinamento sarà riportato alla Presidenza della Regione. Particolare attenzione sarà prestata all’intera catena produttiva siciliana, come la carpenteria industriale e la cantieristica navale, nonché i comparti della pesca e degli allevamenti bovini, suini, avicoli e ovi‐caprini.
Sarà istituito un “ SIA‐ Servizio Internal Auditing”, alle dirette dipendenze del Presidente della Regione, con lo scopo di monitorare l’intero territorio siciliano, con particolare riferimento alle zone ad alto tasso di inquinamento, in cui elevato è il numero di patologie tumorali. Il Servizio si occuperà altresì dei controlli di qualità e sanitari su prodotti commercializzati in Sicilia, in particolare quelli alimentari.
All'interno del SIA, sarà avviato un servizio di“Ombudsman Regionale”, al quale i Siciliani potranno rivolgersi, con reclami scritti, per risolvere gratuitamente le più diverse controversie, per abbattere lungaggini amministrative, per chiarire incomprensioni e divergenze, che penalizzano le attività produttive dei Cittadini.


5. Riorganizzazione del sistema tributario regionale e istituti di credito
I Siciliani hanno bisogno di respiro: sarà utile sospendere per un anno, in un contesto generale di fiscalità sostenibile, tutte le procedure di incasso forzoso dei tributi e ottenere una dilazione nei successivi 5 anni dei debiti fiscali e previdenziali delle aziende siciliane.
Il sistema tributario regionale va riorganizzato in modo che, nel tener conto dell’apporto contributivo strettamente legato alle fasce di reddito, alla particolarità dei comparti produttivi e delle imprevedibili cause di mancato reddito, fissi un’aliquota massima obiettivamente sostenibile per le diverse fasce di reddito.
Bisognerà tutelare gli interessi, anche valutari e monetari del popolo siciliano, proponendo una strategia economica e finanziaria che non sia figlia o derivazione di economie e finanze “virtuali”. Tale strategia, nel caso in cui la crisi economica attuale toccasse livelli tali da produrre danni irreparabili all'economia regionale, potrebbe prevedere il ritorno ad una moneta propria, con una BANCA SICILIANA, un grande Istituto di Credito, ad esclusivo servizio, supporto e sviluppo economico e sociale della Regione, della società siciliana, delle famiglie e dei singoli cittadini.
Sarà bene incentivare la raccolta dei risparmi dei Siciliani, sottratti a forme speculative della finanza cosiddetta “creativa”, prediligendo forme di raccolta diretta e indiretta (obbligazionario e titoli di stato) e, con oculatezza e trasparenza, del comparto assicurativo.
La Tesoreria Regionale dovrà avere un ruolo di “servizio” nel quadro dell’interesse generale della Sicilia, evitando così di essere oggetto di manovre o speculazioni bancarie da parte del soggetto “gestore”, ipotizzando sin d’ora che la futura Banca Siciliana possegga tutti i titoli per gestire la Tesoreria regionale.


6. La Sanità
Sarà indispensabile predisporre un Servizio sanitario gratuito, efficiente ed efficace.
Verrà istituita una Commissione Sanità Permanente per la raccolta dei dati pregressi, lo studio e il monitoraggio della salute pubblica siciliana, in particolare delle malattie tumorali, cardiovascolari e del diabete.


7. L'energia
Bisognerà riconvertire le raffinerie petrolifere e le aziende chimiche e petrolchimiche inquinanti in settori derivati e produttivi, che dovranno essere compatibili con la salute umana e il rispetto dell’ambiente, con il totale recupero delle professionalità, oggi impiegate nelle suddette attività;
investire in modo corposo nella ricerca e realizzazione di fonti energetiche alternative al petrolio;
∙ dire in modo chiaro e netto NO al MUOS (Mobile User Objective Server), funzionale ad una ulteriore militarizzazione dell’Isola.
Occorre bloccare la sua applicazione nella Riserva Naturale Orientata, “Sughereta” di Niscemi, per i devastanti effetti dei suoi campi elettromagnetici ad altissima frequenza, incidenti nelle malattie tumorali.
Non potremo che ridurre il costo dei carburanti nella Regione, dal momento che è in Sicilia che la maggior parte dei prodotti petroliferi viene prodotta e raffinata, imponendo che le relative accise siano pagate nella Regione, come peraltro previsto nello Statuto Speciale.
Le aziende proprietarie dei siti Petrolchimici di Gela, Priolo e Milazzo dovranno provvedere a bonificare le aree ed ammodernare gli impianti, pena l’immediato sequestro dei siti e conseguente richiesta di indennizzi.
Saranno predisposti piani particolareggiati di sfruttamento delle energie alternative e di smaltimento dei rifiuti e delle acque reflue secondo le più avanzate tecnologie.

8. Il rilancio delle Università siciliane
Le Università siciliane, dovranno essere rilanciate, favorendo ricerca e sperimentazione, con il compito precipuo di porsi al servizio delle esigenze regionali, assumendo ruolo e funzione di poli di eccellenza in direzione dello sviluppo dell’area mediterranea


9. I “NO”
a) agli accordi per la cessione del circuito archeologico siciliano a Compagnie straniere;
b) allo smembramento della Sicilia in Regionicchie o Mega Province, che avviliscano la produttività dei territori;
c) stabilire un aumento del 75% della tassazione di quelle famiglie che guadagnano più di 2 milioni di euro all'anno. Il ricavato sarà utilizzato per assumere giovani disoccupati;
d) eliminare le sovvenzioni statali, che finanziano soprattutto scuole paritarie. Il ricavato sarà utilizzato per avviare un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture regionali;
e) abolire tutti i sussidi della Regione, delle Province e dei Comuni a riviste, giornali, fondazioni, case editrici, da sostituire con Comitati di “ imprenditori regionali” che finanziano aziende culturali sulla base della presentazione di piani business legati a strategie di mercato avanzate e istituire un “bonus cultura” che consenta di pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa culturale e che assuma laureati disoccupati, iscritti nella lista dei disoccupati oppure dei cassintegrati;


10. La P.A.
a) prevedere, anche per la Regione Siciliana, l’istituto del referendum confermativo;
b) proporre un referendum abrogativo dei partiti e dei sindacati, espressioni dell’attuale regime, e uno consultivo per l’istituzione delle “Imprese solidali per il lavoro” e dei “Tribunati”
c) abolire al 100% le auto blu, mettendole all'asta  con il ricavato da distribuire ai centri urbani con le periferie dissestate
d) decurtare del 25% lo stipendio di tutti i dirigenti regionali, del 40% di tutti i parlamentari e del 45% di tutti gli alti dirigenti della Regione che guadagnano più di 500.000 euro all'anno  Con la cifra recuperata, sarà istituito un fondo garanzia che attribuisca a “donne mamme singole” in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile, da definire nella quantità e nella durata;
e) ridurre, non procedendo a nuove assunzioni, il numero degli impiegati pubblici regionali e comunali, portandoli in percentuale allo stesso livello delle altre regioni e degli altri comuni d’Italia;
f) introdurre i criteri di merito e responsabilità. Chi opera bene e raggiunge i risultati prestabiliti dal piano avrà riconoscimenti e manterrà l'incarico. Chi non risultasse idoneo, verrebbe allontanato e, nei casi gravi, processato per gravi inadempienze, senza eccezioni per coloro che ricoprono cariche politiche.

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